Cittadinanza attiva, democratica,
europea; legalità; diritti umani; impegno civile e sociale…questi gli input per
i giovani del terzo millennio…parole di senso da coniugare nelle scuole secondo
un paradigma trasversale a tutte le discipline in un processo formativo
continuo. Del resto, la formazione è l’azione strategica
per eccellenza e le giovani generazioni vanno formate nella e alla cultura della legalità, una cultura che
implica partecipazione e questa “si impara, praticandola”.
Legalità
dobbiamo essere tutti noi. Legalità è responsabilità. Legalità è la
nostra Costituzione: tutti siamo chiamati a diventare “genitori” di democrazia,
la quale richiede un enorme sforzo pedagogico. Non bisogna arrendersi perché
“tanto le cose vanno così”, è sbagliato. Legalità
non è un obiettivo ma un prerequisito per costruire il bene comune. E come
mi hanno insegnato Raffaele Cantone, Nicola Trifuoggi, Maria Falcone, Rita
Borsellino, don Ciotti, Pietro Grasso -
li ho conosciuti tutti personalmente - dobbiamo unire gli ideali
all’azione, dobbiamo impegnarci tutti a partire dalle piccole cose per trovare
la capacità di vivere in rapporto con gli altri e non a scapito degli altri. Legalità è speranza e le nostre
speranze sono progetti, scelte, impegni concreti. Dobbiamo esserci.
Un
grazie quindi a tutti coloro che si battono ogni giorno per il bene comune
(quello vero), rischiando anche la propria vita.
Carla Verderame